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Antica Trattoria Con Calma: una bella cena in collina

di CORRADO LARONGA

Con un po’ di calma si fa tutto. Quante volte ce lo ripetiamo, senza poi riuscire a mettere in pratica l’ennesimo buon proposito del nuovo anno?

Quando tutto sembra andare troppo veloce e la sensazione di trascorrere la vita correndo diventa insostenibile, c’è una sola cosa da fare: prendere la macchina, o qualche mezzo alternativo, imboccare la strada che porta in collina e fare una sosta all’Antica Trattoria Con Calma, in Strada Comunale del Cartman 59.

In questo periodo fate attenzione alle strade scivolose e ricordate di coprirvi bene giusto il tempo che serve per passare dalla macchina alla Trattoria, perché poi, al suo interno, il calore arriva attraverso l’accoglienza e un menu tipicamente piemontese che scalda stomaci e cuori.

Antica Trattoria con Calma
Carpaccio di fassone con fonduta crema al parmigiano

Una bella atmosfera e uno staff giovane e cortese sono gli antipasti. Ci sediamo, rigorosamente con calma, e cominciamo a dare un’occhiata al menu. Bella idea quella di proporre l’Antipasto Misto Piemontese alla loro maniera, con insalata di bollito, tomino elettrico, vitello tonnato, carpaccio al parmigiano, lingua con bagnetto rosso, peperone con bagna caoda, così chi lo desidera può fare un bel viaggio gastronomico tra alcuni dei piatti più famosi della regione. Noi abbiamo optato per un Carpaccio di Fassone con fonduta di Parmigiano e per un Flan di Carciofi con crema al Parmigiano. Carne eccellente, battuta al coltello e quindi morbidissima, rosa al punto giusto. Golosissima la fonduta. Il flan era ottimo, il carciofo fresco e la solita crema al Parmigiano ha reso tutto più morbido e gustoso.

Antica Trattoria con Calma
Flan di carciofi e crema al parmigiano

Passiamo poi ai primi con una ricetta storica piemontese che però a Torino è poco conosciuta: i “Rabaton”, una specie di gnocchi tipici della zona dell’Alessandrino fatti con ricotta, erbette o spinaci, uova e Parmigiano. Qui vengono serviti con un bagnetto rosso, che poi è una specie di salsa di pomodoro un po’ più grezza e spolverati con dell’ottimo Parmigiano stagionato. Morbidissimi e piuttosto golosi, perfetti anche per i vegetariani. L’altro primo è invece un super classico dove però si trova un pizzico di variazione sul tema, non tanto nella ricetta quanto nella consistenza. L’agnolotto, sua maestà il Quadrato Piemontese, servito ai tre arrosti con burro di montagna e salvia. Quest’ultima, però, ridotta a un crumble, cioè briciole croccanti e fragranti che danno un pizzico di brio a una ricetta storica e ricordano un po’ i primi piatti della tradizione meridionale realizzati con le briciole del pane. Buonissimi e per niente unti, che è un plus.

Antica Trattoria con Calma
Agnolotti ai tre arrosti al burro di montagna e crumble di salvia

Terminiamo con i secondi, o meglio, con un secondo e un Quartetto di formaggi di cui colpevolmente abbiamo perso l’elenco, ma che dovrebbero essere un Blu del Moncenisio, una Gorgonzola, una Robiola e forse una Toma. Goduriosissimi con la confettura di cipolle e il miele, un fine pasto goloso senza appesantire. L’altro secondo è un altro re dei classici: brasato al nebbiolo con sformatino di cavolfiore e patate rustiche, per una conclusione un po’ più impegnativa, ma assai soddisfacente.

Quartetto di formaggi di produzione artigianale con biscotti salati, le nostre confetture ed il miele di castagno A.Masoero

Sarebbe stato bello prendere i dolci, ma non ce l’abbiamo fatta.

Complessivamente vanno fatti i complimenti allo Chef Luca Di Miceli, perché anche i suoi piatti hanno tutti un bello “swing” pur essendo classiconi intramontabili e non è facile. Carni buone e ben trattate, paste fresche e ottimi ripieni, selezione di materie prime (qui i formaggi parlano da soli) eccellente. Bravo, bravi.

Il servizio è molto cordiale e attento, non si ha mai la sensazione di essere abbandonati. Forse è la cosa meno “con calma” di tutte, perché le ragazze e i ragazzi di sala sono giovani e si vede che hanno voglia di fare.

Bella carta dei vini e, udite udite, ci sono pure i rosati, alcuni anche piemontesi. Abbiamo preso un Langhe Rosato di una cantina che è una garanzia: Anna Maria Abbona, che ha due sedi, una a Farigliano nella zona di Dogliani e l’altra a Monforte nelle Langhe. Questo vino, che si chiama Rosà, è ottenuto da uve Nebbiolo e Pinot Nero che crescono su terreni argillosi (e si sente) e vengono vinificate e affinate in acciaio. Fresco, leggero, molto piacevole. Bevibile anche adesso che le nuove regole del codice della strada mettono paura.

 

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