di ANASTASIA OSSOLA
Dalle esperienze nei ristoranti stellati al ristorante di famiglia a Venaria, la sfida dello chef Niccolò Goffredo, classe 1989, riparte da Pank: ristorante nel centro di Torino. Ciò che propone è una vera e propria provocazione, dove l’estro resta sempre il protagonista del piatto. Il menu è, ad oggi, un punto di partenza, nato da due mesi di studio e di perfezionamenti, che mira ad evolversi nel tempo per costruire una storia, un progresso, una crescita. Non amano prendersi sul serio, ma amano le cose fatte bene, alle quali non fanno mai mancare un pizzico di divertimento sia per loro che per chi si siede al tavolo.
È un percorso fatto di giochi, di somiglianze, di rimandi. I nomi dei piatti sono buffi, curiosi e invoglianti come “il brutto anatroccolo”, un petto d’anatra ricoperto di fondo al nero di seppia con accanto una polpetta d’anatra, addolcita da un cuore di gelatina di lamponi e poi fritta in pastella di birra e nero di seppia, nata per evitare qualsiasi spreco di materia prima e ancora un budino cinese di porri e latte di avena, azzurro, perché deve ricordare lo stagno. Per questo viene poi decorato con erbette e crumble di basilico e nocciole.
Uno spettacolo da vedere, una goduria da mangiare.
Altra chicca, il “midollo di capesante”, con battuto di capasanta, biscotto all’anice, salsa al midollo e sentore di affumicato, accompagnato da un succo di 100% mela verde e un burro di capasanta, unica pecca? È finito troppo in fretta.
Poi vi avviso, che se devo dare una medaglia d’oro allo chef, la darò sicuramente al risotto. “Risi, bisi, lemon, squisi” è un risotto mantecato al burro affumicato, con tartare di tonno, sferificazione di wasabi e olio al lime.
L’ho avanzato? No
Lo rimangerei? Chapeu
Mi ha fatto impazzire? Chapeu
Qualità chef.
Ultimo ma non per importanza, il dessert. Complimenti ragazzi, è stato sorprendente.
Mi avete fatto letteralmente “mangiare” una canna…ricreata con dell’ostia e ripiena di biscotto al the macha con il filtro di sfoglia di riso e servita in un posacenere, con all’interno una tartare di mozzarella, mousse al caffè, brownie al cioccolato e nocciole pralinate al tartufo bianco. In carta si chiama “Zitti e buoni” io lo chiamerei “Zitti, è buono”.
Se vi è piaciuto il menu del Ristorante Pank, potete provarlo in via Rodi 4 a Torino. Nel frattempo, noi vi mostriamo il nostro percorso completo: