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Il Vermouth di Sara Vezza

di SANDRA SALERNO

Il Vermouth di Sara Vezza, un prodotto che guarda al futuro attraverso il passato. Una bella storia che inizia più di 30 anni fa, quando Sara aveva circa 8 anni.

Alcuni anni fa degli amici regalano una bottiglia di Vermouth a Sara. Quei profumi, quel particolare aroma, accesero in lei un ricordo, una madeleine:

“D’estate, ogni tanto, quando ero piccola, mia nonna mi permetteva di assaggiare il Vermouth, ovviamente allungato con acqua e ghiaccio. Qualche settimana di vacanza insieme alla mia nonna materna, ho dei magnifici ricordi, una vera gioia. La chiamava La Birra del Podio”.

L’assaggio di un bicchiere di Vermouth molti anni dopo quelle fantastiche vacanze nella casa del Podio della nonna Maria, accende la lampadina nella testa di Sara Vezza.

Da un ricordo affettuoso le è venuta l’idea di creare il suo primo Vermouth partendo da un vino prodotto in cantina , il Nebbiolo. Scelta sicuramente inusuale per un Vermouth.

Dopo tante prove e ragionamenti sono arrivati a scegliere il Langhe Rosato, che è a base Nebbiolo. Per ovvie ragioni la produzione del Vermouth non può essere fatta in cantina.

E dopo due anni di ricerche Sara Vezza ha trovato il partner giusto per realizzare il suo progetto: The Spiritual Machine e le Distillerie Magnoberta.

Anche per l’etichetta è stata scelta un’artista che lavora in modo originale e che dipinge con il vino, Rita Barbero (aka Purple Rita) che per l’occasione ha creato un’etichetta originale, un’illustrazione che ricorda la Mole Antonelliana e la libellula, che è uno dei quattro simboli delle etichette della Cantina Sara Vezza.

La prima edizione di Vermouth è da collezione, con una tiratura limitatissima di 49 bottiglie. Se vogliamo, è anche un po’ un gioco tra i numeri e i ricordi: 41+8: 8 gli anni della prima ‘bevuta’ di Sara e 41 gli anni della prima bottiglia prodotta da Sara Vezza.

L’idea è di creare un prodotto da collezione che ogni anno esce con un’etichetta a tiratura limitata, che racconti la storia di una tenera nonna (che era anche una maestra di campagna) e delle sua nipotina, una piccola birbona che è diventata un’imprenditrice di successo.

 

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