di CORRADO LARONGA
La nuova apertura che tutti aspettavamo a Torino arriva da Madama Piola: a novembre il bistrot aprirà le porte in Santa Giulia grazie all’idea della proprietà e di due giovani torinesi, Anastasia Ossola ed Emanuele Borio, grandi appassionati di ristorazione e da sempre legati alla città e alle sue eccellenze. Anastasia è figlia d’arte: gli Ossola sono conosciuti a Torino dal 1955 come selezionatori e distributori delle migliori farine italiane, con un negozio storico in via Cesare Balbo e una distribuzione capillare in tutto il Paese. Emanuele invece, pur non essendosene mai occupato in prima persona ha la ristorazione nel sangue: i suoi bisnonni infatti erano i titolari della Cantina Borio, una tavola calda con cantina in cui il vino veniva ancora spillato e il quartiere amava ritrovarsi intorno a un tavolo imbandito. Proprio quella trattoria, ormai chiusa da anni, tornerà a nuova vita come spin off di Madama Piola, grazie alla volontà di Luca Pastoris e di sua moglie Monica Verdun, i titolari, che con lo chef Federico Girone e con i due giovani ha dato il via al progetto.
COSA SI MANGERÀ DA MADAMA PIOLA VINI E PIATTINI
Sarà proprio Federico Girone, autore di alcuni tra i migliori agnolotti del plin che si possono trovare a Torino, a gestire la cucina del nuovo Madama Piola in Santa Giulia, un bistrot costruito intorno al rito tutto piemontese della merenda sinoira, appuntamento caduto in disuso negli ultimi anni, ma conosciuto e amato da generazioni di torinesi. Sono stati proprio Anastasia e Federico ad avere avuto l’idea di un localino dove si potessero ordinare tanti piattini diversi e fare un aperitivo che poi – perché no? – potesse diventare anche una cena.
Inizialmente, il locale proporrà i piatti più iconici di Madama Piola in formato ridotto. Si chiameranno “attese” e saranno perfette da abbinare ai tanti vini che comporranno la cantina, per creare un aperitivo sfizioso e di qualità in attesa della cena, dove verranno proposti piatti più strutturati come i già citati plin e gli gnocchi. Il concept sarà dunque simile a quello del locale di San Salvario, ma sarà rivolto anche a una clientela più giovane, con un servizio informale e con un’offerta che, ruotando intorno al rito tutto torinese dell’aperitivo, promette di far rivivere la merenda sinoira nel migliore dei modi.
DOVE SARÀ MADAMA PIOLA VINI E PIATTINI
Il bistrot di Madama Piola aprirà in via Tarino 11, all’angolo con via Santa Giulia. L’idea dei soci è quella di gestire il locale con prenotazione per il primo turno e poi lasciarlo ad accesso libero, dedicandolo a chi, magari di passaggio, vorrà fermarsi per un aperitivo o per una cena. Con il tempo, il menu diventerà sempre più strutturato, ma inizialmente a dominare la scena saranno i piattini di Federico Girone, da gustare all’ombra della Mole nei mesi più caldi (il dehors del locale affaccia proprio sul monumento simbolo di Torino) e in sale calde e accoglienti durante la stagione fredda. Il concept riprenderà lo stile di Madama Piola, con la cucina a vista incorniciata da una gabbia in ferro battuto e le iconiche mattonelle bianche e nere al pavimento, mentre le pareti cambieranno colore passando dal verde del locale madre al bordeaux.
In cantina ci sarà una bella proposta di vini principalmente piemontesi, con poche etichette selezionate tra i migliori produttori e capaci di proporre la più ampia varietà tra rossi, bianchi, bollicine e rosati. Molte delle proposte saranno disponibili al calice, così da permettere agli ospiti di abbinare i vini ai piattini in modo creativo e sempre diverso. Oltre ai dehors e ai tavoli, sarà possibile gustare i tomini, il tonnato, i plin e i tanti altri piatti e piattini anche al bancone, con orario indicativo di apertura dalle 18 alle 23.