Chiunque abbia visto Kill Bill di Quentin Tarantino ricorderà certamente il monologo sui supereroi, che si apre così:
L’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego
L’alter ego dei supereroi è ciò che permette loro di muoversi tra le gente comune senza essere riconosciuti, per preservare quell’identità segreta che utilizzano per gli scopi più nobili. Pierluigi Consonni potrebbe essere considerato così: un supereroe della cucina, uno che per vent’anni è stato Executive Chef della stella più antica di Torino, quella del Vintage 1997, senza che nessuno, o forse pochi, sapesse nulla di lui al di là di ciò che raccontava nei suoi piatti.
Perché lo consideriamo un supereroe? Intanto perché tenersi stretta stretta per vent’anni una stella Michelin non è cosa da tutti, e poi perché la sua cucina effettivamente è di quelle che una volta provate non te le scordi più
Un arrivederci in sordina, quello che Pierluigi e il “suo” Vintage si sono scambiati ormai nel 2017. Una separazione senza clamore né polemiche, gentile come l’anima delle due parti in gioco. E dopo vent’anni alla guida di una cucina che ormai conosceva come le sue tasche, che cosa ha deciso di fare lo Chef più riservato di Torino? Lanciarsi in una nuova avventura gastronomica e “multigenerazionale” insieme al giovane Alan Spanu, che per 9 anni è stato il suo Sous Chef.
La nuova avventura si chiama Cubique e ha aperto nel giugno del 2019 in via Saluzzo 86/b, in quella parte del quartiere di San Salvario più lontana dalla movida sfrenata degli ultimi anni.
«La nostra filosofia in cucina – dice Consonni – vuole essere un filo conduttore che attinge dal territorio e dalla tradizione con un approccio rispettoso, ma con qualche tocco di innovazione nel rispetto delle materie prime, nell’uso di farine di qualità, poco raffinate e ricche solo dei loro componenti nutritivi per preparare il pane, la pasta e la nostra pasticceria; pesci nobili dei nostri mari, alcuni dal Nord Europa come il Baccalà; la carne di bovino che acquistiamo da piccoli allevamenti del Piemonte.»
Il Cubique è tutto orientato intorno al cliente e al suo benessere, che si tratti di un pranzo veloce o di una cena gastronomica. La cucina è un mix tra la tradizione piemontese e quella toscana, ma non mancano spunti di cucina internazionale e piatti un po’ più “creativi” che non vogliono esagerare, ma solo incuriosire un po’, come da stile di Consonni. Sulla stessa scia la carta dei vini – che spazia dal Piemonte al resto d’Italia con qualche incursione in Francia – curata da Riccardo Patacchi, che gestisce anche il servizio in sala.
È un ristorante tutto da scoprire, questo Cubique, perché di qualità ce n’è davvero e perché lasciarsi coccolare da una cucina come quella di Consonni e Spanu al giusto prezzo è un piacere per palati gourmet!
Ecco il nostro percorso
Lingua alla piemontese con nachos di polenta
Cardo Gobbo speziato con fonduta di Raschera
Spaghetti freschi piccanti con mazzancolle, crema di melanzane e ricotta stagionata
Merluzzo in crosta di grissini e lardo con belga alla mugnaia e fagioli di Saluggia