Come ogni anno Torino si appresta a ospitare il Salone del Gusto, il più grande evento internazionale dedicato al cibo buono, pulito e giusto e alle politiche alimentari.
Il claim di quest’anno è We are Nature, concetto che rilancia un messaggio fondamentale quanto ancora troppo spesso ignorato: oggi più che mai, gli esseri umani devono rileggere la propria relazione con la natura attraverso il cibo, l’elemento più potente che ci riconduce alla terra.
Tra le tematiche che verranno affrontate dal 26 al 30 settembre ci saranno la crisi climatica, il ruolo delle multinazionali nel sistema alimentare, la giustizia lungo la filiera del cibo, il futuro delle aree interne e delle terre alte, la concreta possibilità di nutrire l’umanità attraverso modelli agricoli che rispettino la natura. E, con buona pace di chi ancora pensa che il surriscaldamento globale non esista, tanti ospiti di rilievo nazionale e internazionale arriveranno al Salone del Gusto per affrontare il delicato tema del rapporto tra l’uomo e l’ambiente e, soprattutto, per proporre dei modelli virtuosi e alternativi a quelli che da decenni vanno per la maggiore.
Ma diamo qualche numero: l’edizione di quest’anno presenta un catalogo di circa 700 espositori del Mercato italiano e internazionale, tra cui 180 Presìdi Slow Food, un terzo in più rispetto a due anni fa, e 800 eventi del programma di conferenze, Laboratori del Gusto e Appuntamenti a Tavola. Decine anche gli eventi organizzati negli spazi dei partner e delle istituzioni (tutte le Regioni italiane sono rappresentate), e gli eventi Off organizzati in città cui contribuiscono con le proprie proposte circoscrizioni, associazioni, enti culturali e ricreativi. Ad accogliere le persone in visita alla manifestazione saranno 3 mila delegati da 120 Paesi.
Novità di quest’anno sarà la Your Next Arena, spazio dedicato ai giovani e al rapporto fra cibo e salute, che ospiterà talk, laboratori e conferenze, ma ci sarà anche l’area “Nutrire la città”, un palcoscenico dedicato all’ecosistema urbano e alle food policies, in cui verranno illustrati i percorsi e i progetti che le città, italiane e internazionali, stanno adottando per ridurre il proprio impatto ambientale, per essere più inclusive, per proporre una visione olistica sul futuro delle politiche del cibo del nostro pianeta e sul ruolo delle città nella transizione ecologica.
Non mancheranno poi gli spettacoli, tra cui vale la pena di citare “Da qui alla luna”, scritto da Matteo Righetto e interpretato da Andrea Pennacchi, che andrà in scena sabato 28 settembre alle 21 e che vedrà il famoso attore interpretare la tragedia della tempesta Vaia, che nel 2018 ha distrutto sedici milioni di abeti rossi, gli stessi che, messi in fila, permetterebbero appunto di raggiungere la luna.
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