di VALENTINA DIRINDIN
Se guardo alla me bambina, so per certo che non pensavo a una carriera nel mondo del cibo, per quanto i ricordi possano essere annebbiati da anni di bicchieri di (buon) vino. Non ci pensavo neanche da ragazza, e nemmeno da giovanissima giornalista, per la verità. Ho sempre voluto scrivere, ma non avevo mai pensato di poterlo fare di una cosa così bella.
Il cibo mi ha incontrata per caso, come spesso succede nella vita, ed è stato amore. Non subito, in realtà. Ricordo ancora la perplessità quando mi veniva spiegato che spendere qualche centinaio di euro al Combal.Zero era una scelta non troppo dissimile da quelle che facevo io, scribacchina in erba part time con uno stipendio dignitoso ma certo non pazzesco.
C’è chi mette da parte i soldi per un concerto, chi per una borsa, chi per un viaggio. E chi per una cena. Così mi dissero i colleghi giornalisti che mi hanno avvicinato a questo mondo (che si chiamano Stefano Cavallito, Alessandro Lamacchia e Luca Iaccarino), e io ancora oggi li ringrazio per avermi convinto.
Se non lo avessero fatto non avrei fatto in tempo a godere ancora della coda della grande cucina che Davide Scabin faceva a Rivoli, nella mia prima cena stellata pagata di tasca mia. E avrei perso centinaia di cene fuori, le stesse per cui oggi metto i soldini da parte più zelante di una ragazzina che vuole comprare il suo primo smartphone.
Sono passati molti anni, e molte cene sotto i ponti, qualcuna ottima, altre dimenticabili. Qualcuna incredibilmente a buon mercato, altre scandalosamente costose. Ma quell’insegnamento lo porto con me, e lo ripeto come un mantra a chiunque tiri fuori l’argomento.
Non saranno troppi quei soldi per una cena? In fondo è soltanto cibo. È vero, è “soltanto” cibo, ma tra uno smartphone ultimo modello e una cena d’autore, io metterò sempre da parte i soldi per la seconda.
Se volete farlo anche voi, siete fortunati, perché siete nel posto giusto. Torino è una città con un’offerta pazzesca, fatta di piole, di stellati, di ristoranti creativi, di bagna caoda gourmet, di conti a uno o più zeri, a seconda di quello che scegliate di fare con i vostri risparmi. Ma di certo è una città dove mangerete bene.
E quando vi sarete stancati della ristorazione urbana, potrete provare una delle gite fuori porta in Piemonte che vi suggerisco di seguito.
Tenuta Fontanafredda, Via Alba, 15, Serralunga d’Alba (CN)
La tenuta di Oscar Farinetti a Serralunga d’Alba, riportata all’antico splendore e trasformata in un “villaggio narrante”, è uno dei posti più piacevoli dove trascorrere una giornata (anche in famiglia) nelle Langhe. Si fa un giro (con degustazione) nelle storiche cantine, si passeggia nel verde del parco e poi si pranza in uno dei due ristoranti della famiglia Alciati. Sia che si scelga l’opzione stellata di Guidoristorante, sia che si preferisca l’informalità di Osteria Disguido, il risultato sarà sempre lo stesso: ottima cucina, grande tradizione piemontese e massima soddisfazione.
Dogliotti 1870, Via Fratelli Vicari, 70, Castagnole delle Lanze (AT)
Le cantine Dogliotti 1870 a Castagnole Lanze, in provincia di Asti, sono un rifugio divertente per conoscere la tradizione enogastronomica del territorio. Specializzati nel Moscato d’Asti, propongono anche in degustazione uno spumante metodo Martinotti dall’ottimo rapporto qualità prezzo e dei fantastici vermouth, serviti con acini d’uva ghiacciata a rinfrescare il bicchiere. Per mangiare, organizzatevi con la cantina per un tagliere di prodotti tipici o per qualche preparazione dell’ottimo chef Diego Bongiovanni, mano creativa dall’ispirazione super piemontese.
Reis – Cibo Libero di Montagna, Chiot Martin (CN)
Juri Chiotti arriva dalla cucina dello stellato Antiche Contrade di Cuneo, ma la sua scelta di vita è stata totalmente diversa. Lasciate alle spalle le tavole blasonate, Juri è tornato alle sue radici (“reis”, per l’appunto), nella casa di montagna di famiglia, in borgata Chiot Martin, in Val Varaita. Qui cucina come una volta, sulla stufa a legna, con ingredienti del territorio e piatti terribilmente contemporanei nella loro semplicità. Un’esperienza di lentezza che vale la pena di fare ogni tanto.
Rantan, Via Rueglio, 39, Trausella (TO)
Gite fuori porta in Piemonte? Perché non i una “microfarm”, in cui il cibo si lavora “dal campo alla cucina”, rispettando limiti e tempi della natura? Anche questo posto, come al Reis, è frutto di una scelta di vita “slow”, fatta da Carol e Francesco, che accolgono i loro ospiti non solo con una cucina misuratamente creativa e deliziosamente naturale, ma anche, per chi vuole fermarsi a dormire, in un piccolo chalet, perfetto per un weekend romantico.
Villa Sparina, Frazione Monterotondo, 56, Gavi (AL)
Villa Sparina è la location perfetta per un fine settimana di esplorazione del Gavi e dei suoi vini. Una vecchia casa di campagna che la famiglia Moccagatta ha sistemato in stile country chic, con oggetti di antiquariato e un’attenzione ai particolari che si nota in tutte le cose. Si bevono gli ottimi vini della cantina, da abbinare a un tagliere di salumi e formaggi locali o – meglio ancora – a una cena del nuovo chef che dirige il ristorante La Gallina, Graziano Caccioppoli, che ha costruito un menu gourmet ma comfort, in perfetto abbinamento con lo stile di questo luogo magico.
Agritrutta, Str. di S. Biagio, 13,San Biagio CN
A Mondovì, in provincia di Cuneo, c’è un agriturismo particolarissimo, perché ha come piatto forte il pesce d’acqua dolce. Questa bella azienda agricola a conduzione familiare propone infatti i suoi pesci (lo storione, il salmerino di fonte, le trote fario e iridea) e in particolare la sua trota affumicata: tutti vengono allevati in vasche alimentate dalle acque del torrente Pesio, storicamente uno dei torrenti incontaminati del basso Piemonte. Questo, insieme alla cura dell’accoglienza e dei particolari, fa la differenza.
Mulino di Mattie, Via Giordani, 52, Mattie (TO)
Il luogo perfetto per chi vuole passare una giornata in famiglia, nelle campagne della Val di Susa. Qui i giovani torine si di almeno due generazioni sono venuti in gita scolastica, facendo la loro prima esperienza a cavallo nel centro ippico della struttura. Il ristorante propone una cucina semplice ma genuina, e il verde e le montagne intorno offrono il contorno ideale a una domenica all’aperto.
Osteria Arborina Bistrot, Frazione Annunziata, 27, La Morra (CN)
La bellissima terrazza dell’Osteria Arborina, ristorante stellato di La Morra, ospita un delizioso bistrot, perfetto per pranzare con una vista sulle Langhe tra le più belle della zona. Il menu, firmato dallo chef Giuseppe Lo Presti, è un compendio di classici piemontesi, con qualche piccola incursione nel mare, piacevolissima in particolare nelle giornate estive. Per completare l’esperienza si può soggiornare nel relais e cenare nel ristorante gastronomico (una stella Michelin), che propone una cucina più contemporanea ma comunque legata al territorio.
Borgo Sant’Anna, Località S. Anna, 84, Monforte d’Alba (CN)
Lo chef Pasquale Laera è riuscito, giovanissimo, a costruire il suo sogno, mettendo in piedi un bellissimo ristornate nelle Langhe e ricevendo in tempo zero la sua prima stella Michelin. Merito della sua lunga esperienza cominciata al fianco di Antonino Cannavacciuolo, che lo ha portato a costruire una cucina dove gli ingredienti locali si fondono con i ricordi d’infanzia, creando piatti veri e buonissimi. Il ristorante, all’interno di un borgo ristrutturato a Monforte d’Alba, accoglie i clienti con una piacevole familiarità e con una bellissima vista sulle colline. Per le vostre gite fuori porta in Piemonte è una meta perfetta.
Ristorante La Piola, Piazza Risorgimento, 4, Alba (CN)
Pensare alla Piola di Alba come al bistrot del tristellato Piazza Duomo forse può essere fuorviante per il progetto, e quindi non dargli giustizia fino in fondo. Certo, serve a capire la grande cura nelle preparazioni, nella scelta delle materie prime, nei dettagli e nel servizio. Però la Piola vive ormai di vita propria, e può essere a buon diritto considerata una delle migliori trattorie contemporanee della zona, un luogo dove mangiare ottima cucina piemontese nonché la partenza perfetta per un giro di perlustrazione tra le cantine del territorio.
La Terrazza Da Renza, Via Vittorio Emanuele, 9, Castiglione Falletto (CN)
È o non è l’essenza stessa della cucina piemontese il giro infinito di antipasti? Per scoprirlo non c’è posto migliore della Terrazza da Renza, un ristorante langarolo in cui si mangiano ottimi prodotti, accuratamente selezionati e accompagnati da una selezione interessantissima e ricca di vini del territorio e non solo. Ad accogliervi e ad accompagnarvi a mangiare seduti ai tavoli con vista incantevole sulle colline c’è appunto la signora Renza, aiutata da suo figlio, dj Pony Montano (avete presente il brano Feel Good Vibe dei Feel Good Productions? Ecco).
Passaparola Bottega Contemporanea e Ricomincio da Tre
Gite fuori porta in Piemonte può non voler necessariamente dire verde e colline, ma magari solo una fuga da Torino per respirare aria diversa. In questo caso, ho due consigli per voi. Da un lato l’ottimo Ricomincio da tre a Pianezza, dove la chef Fabiana Spinelli (che ha lavorato per anni con Davide Scabin) vi stupirà con una cucina semplice ma incredibilmente ricca, da vera trattoria di una volta. Dall’altro c’è Passaparola Bottega Contemporanea a Vinovo, dove il giovane Matteo Del Peschio propone un’ottima pizza e a una cucina fatta di materie prime selezionate e di sapori del Sud Italia, con qualche misurata strizzata d’occhio alle mode contemporanee.
Vi sono piaciuti i consigli di Valentina Dirindin per le vostre gite fuori porta in Piemonte? Se volete consigliarci anche voi qualche locale, scriveteci suoi nostri social!