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Sbarbatelle: il vino è donna. Intervista a Paolo Poncino.

Sbarbatelle

Paolo Poncino, delegato di AIS Asti e ideatore di Sbarbatelle, ci racconta l’evento che il 9 e il 10 giugno coinvolgerà le giovani produttrici di vino italiane in una grande degustazione aperta al pubblico e agli operatori di settore.

Paolo, partiamo dal principio: chi sono le Sbarbatelle? 

Inizialmente, Sbarbatelle doveva essere solo un evento che coinvolgeva produttrici di vino under 40 provenienti da tutta Italia in una degustazione dei propri vini. L’idea, però, piacque così tanto che pensai ci fosse la possibilità di renderlo un vero e proprio movimento che coinvolgesse le giovani produttrici italiane e desse loro un’organizzazione. Così, nel 2024 nascerà l’associazione Sbarbatelle, che sosterrà le giovani imprenditrici vinicole, la loro passione e l’innovazione che portano nel settore vinicolo italiano e non solo. 

Come ti è venuta questa idea? 

Come delegato AIS Asti mi capitava sovente di incontrare giovani produttrici ai corsi per sommelier. Ho notato che facevano gruppo, uscivano insieme per degustare vino, ma anche solo per il piacere di vedersi. Soprattutto, ho riscontrato in loro tanta voglia di imparare. Questa coesione e questa curiosità mi hanno ispirato e ho pensato che fosse giusto dar voce alle giovani produttrici attraverso un evento in cui potessero far degustare e allo stesso tempo raccontare i loro vini. Sbarbatelle è partito come un gioco, con non più di 15 produttrici tra il Piemonte e l’Italia, ma è piaciuto così tanto (soprattutto a loro) che abbiamo deciso di sfruttarne appieno le potenzialità e trasformare l’evento in un’associazione. 

Quali sono gli obiettivi di questa associazione?

Innanzitutto, coinvolgere e tutelare le giovani produttrici vinicole italiane. Sbarbatelle sarà un’associazione senza scopo di lucro che promuoverà la condivisione e il networking tra produttrici, la divulgazione del vino e della figura femminile, valorizzerà il ruolo delle giovani donne nel settore vinicolo e si occuperà anche della formazione e della crescita personale delle socie. L’associazione sarà aperta alle vignaiole under 40 e avrà lo scopo di creare uno spazio sicuro e inclusivo dove condividere esperienze e sfide specifiche legate all’essere donna nel settore vinicolo. 

Quanto è importante in un settore ancora troppo a trazione maschile, un’organizzazione del genere?

Se penso a com’era il mondo del vino anche solo dieci anni fa, oggi possiamo dire che sono stati fatti molti passi avanti, per fortuna. In passato, le donne all’interno delle cantine vinicole non solo erano poche, ma non venivano nemmeno considerate competenti al pari dei loro colleghi maschi. Oggi le cose sono cambiate e questo si deve soprattutto all’impegno delle produttrici, che hanno creato un movimento solido e coeso e si sono prese il loro giusto spazio nel settore. 

Secondo la sua esperienza, di cosa si occupano in particolare le donne in un’azienda vinicola?

Si occupano di tutto. Se l’azienda è piccola, magari a gestione familiare, le trovi dagli uffici alla vigna. Se l’azienda è più strutturata, spesso si occupano dell’area commerciale o amministrativa. Molte di loro, però, sono enologhe e agronome e quindi ricoprono quelli che forse sono i ruoli più importanti all’interno di un’azienda vinicola. Il numero di donne nel settore è fortemente in crescita e questo non può che renderci felici. 

Qual è il valore aggiunto che hanno portato le donne nel mondo del vino? 

Ovviamente non si può generalizzare, ma per esperienza posso dire che tendenzialmente le donne sono più curiose e più aperte ai cambiamenti. La loro propensione all’innovazione è molto spiccata e questo fa sì che le cantine dove le donne hanno ruoli apicali siano fortemente integrate nel tessuto sociale e naturalmente predisposte a sperimentare nuove strategie, nuove tecniche, nuovi prodotti. Ne consegue che il fermento che portano all’interno di un mondo storicamente molto ancorato alla tradizione è fonte di grande ispirazione per tutti e arricchisce enormemente la potenzialità del settore. 

Il 9 e il 10 giugno torna per una nuova edizione l’evento che ha dato vita a tutto. Cosa succederà? 

Quest’anno sarà la settima edizione dell’evento Sbarbatelle, che si terrà ancora nella Tenuta Marchesi Alfieri di San Martino Alfieri, un luogo magico ricco di storia e bellezza. Saranno 75 le Sbarbatelle che presenzieranno, presentando 240 vini ai banchi d’assaggio allestiti nel parco della Tenuta. Non mancheranno le esperienze dedicate al food, con il ristorante Le Scuderie del Castello di Govone, oppure lo street food di Furgoncibo, un food truck tutto al femminile. E per concludere i gelati e formaggi di capra di Casa Costa di Murisengo. 

Bene, complimenti per questo progetto e in bocca al lupo per l’evento. 

Grazie, mi lasci dire che per noi è veramente motivo di orgoglio che Sbarbatelle stia diventando un evento così conosciuto e apprezzato in tutta Italia. E anche per la piccola città di Asti, da cui tutto è partito, è un vanto aver dato i natali a un’organizzazione che adesso raccoglie produttrici in tutta la Penisola, unite da uno scopo nobile e virtuoso. 

Vi aspettiamo tutti il 9 e il 10 giugno!

 

 

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