• blog

10 Pizzerie da provare assolutamente a Torino e dintorni

Come rispondiamo ai nostri “cugini” francesi che, con un tempismo perfetto, fanno uscire su Canal+ un vergognoso spot sulla “pizza infetta” all’italiana? Innanzitutto noi non ce la prendiamo, perché siamo sportivi e comunque perché con loro le schermaglie più o meno civili sono all’ordine del giorno. Va inoltre detto che il Governo francese e l’ambasciata francese in Italia hanno subito preso le distanze dallo spot che è stato prontamente ritirato, quindi tutto risolto!
Però una cosa gliela dobbiamo proprio dire: con o senza Coronavirus, loro la pizza come la facciamo noi se la possono sognare!
Qui vi diamo 10 indicazioni su dove mangiarne una speciale tra Torino e dintorni.

Patrick Ricci – Via Martiri della Libertà 103, San Mauro Torinese

Avete mai sentito parlare di uno che i grani li coltiva, li seleziona, li blenda (mescola), li fa macinare e poi li usa per preparare l’impasto delle sue pizze? In sostanza di quell’impasto è come se conoscesse ogni singola spiga. Ha studiato e continua a studiare le varietà di grani italiani ed è sempre alla ricerca di specie nuove, magari dimenticate nel corso del tempo, per creare la base perfetta per le specialità regionali e internazionali che poi mette sulla sua pizza. E poi ci sono le materie prime. Anche quelle le cerca personalmente da contadini, produttori e allevatori in giro per l’Italia e per il mondo, tanto che non è raro trovare in carta delle specialità regionali sconosciute che si possono gustare in tutta la loro bontà.

 

SestoGusto – Via Giuseppe Mazzini 31/A, Torino

Sestogusto è il terzo locale di Massimiliano Prete, una perenne sfida a mettere in pasta non solo le mani, ma anche le idee, per studiare tecniche innovative e creare impasti speciali, più digeribili, leggeri e soprattutto buoni. Sono proprio gli impasti il vero fiore all’occhiello della sua proposta culinaria, che differenziano le sue “pizze contemporanee” da tutte le altre. In carta 6 differenti impasti: Croccante, Pizz’Otto, FaCroc®, La Pala, Fermento e Classica, ma anche alcune proposte speciali come l’Evolutiva o la pizza con farina di grano arso. Basi diverse, strutture diverse, fragranze e consistenze diverse, farciture diverse, proposte in percorsi di degustazione che sono veri e propri viaggi di Gusto.

Balik – Via San Dalmazzo 26/A, Torino

Abbinare l’arte della panificazione alle specialità di mare? È l’idea di Massimo Palumbo, che circa un anno fa ha aperto Balik, pizzeria-burgheria gourmet in cui il pescato è fresco tutti i giorni e i panificati sono realizzati rigorosamente con lievito madre e acqua di mare distillata. Il cuore è senza dubbio il mare ma non mancano anche richiami al territorio piemontese, grazie a diverse ricette che prevedono l’utilizzo di alcune delle sue specialità più amate come salsiccia di Bra e fassona. A supporto di questi ingredienti ci sono cinque impasti diversi, di cui quattro per le pizze e uno per i burger, che costituiscono le basi perfette per una materia prima d’eccellenza che arriva sempre fresca ed esclusivamente da fornitori diretti.

Bricks POP – Via San Francesco da Paola 46, Torino

Il fatto di avere una pizzeria che è ormai un nome in città non significa che ci si debba adagiare sugli allori. Il Bricks certamente non corre questo rischio, basta guardare la carta delle pizze e delle tapas per accorgersene. La cucina si è ormai specializzata in una selezione di sfizi che cambiano spessissimo, molti dei quali sono realizzati con i lievitati, per mantenere intatto il fil rouge che da sempre lega tutte le creazioni del Bricks. Piccole porzioni dunque, tra cui non possiamo non citare i Vaporini, panini al vapore piastrati in padella e farciti con ingredienti sfiziosi, le tapas classiche e i finger Bricks, deliziosi mattoncini di focaccia farciti a crudo con topping e prodotti di altissima qualità.

Napples – Via Sant’Anselmo 36, Torino

Volete la vera pizza napoletana? Beh, da Napples si segue il disciplinare in maniera rigidissima a cominciare dalle farine, perché la pizza per i napoletani è una cosa dannatamente seria. Le materie prime, di altissima qualità, disegnano una cartina delle più golose specialità d’Italia, perfettamente abbinate e lavorate per adagiarsi sull’impasto lavorato secondo tecniche antiche e lievitato per almeno 48 ore. Accanto alle pizze troviamo i prodotti tipici della gastronomia napoletana come la pasta cresciuta o i ciurilli, realizzati con tecniche artigianali e con una passione che dal 1906 (quando Salvatore Riccio aprì la sua prima pizzeria a Little Italy) è arrivata intatta fino a oggi.

SP143 – Via Tetti Valfè, frazione Tetti Valfè, Orbassano (TO)

Le stelle Michelin alle pizzerie non le danno ancora, ma quando gli stellati decidono di fare la pizza se ne vedono delle belle. SP143 è l’ultimo nato in seno al Credenza Group, che comprende il Ristorante stellato La Credenza e Casa Format, ed è una pizzeria contemporanea che non ama essere chiamata gourmet. Gli ingredienti vegetali arrivano dall’orto di Casa Format, e le altre materie prime sono le stesse che vengono utilizzate nelle cucine dei ristoranti del gruppo. Così capita che una pizza classica come quella con la salsiccia venga realizzata con pomodoro giallo, trito di rosmarino e timo e con la stessa salsiccia che viene utilizzata a La Credenza. Il menu è diviso in due sezioni: le pizze “Quasi Classiche”, rivisitate negli ingredienti e negli abbinamenti, e quelle “Contemporanee”.

EatalyPasta e Pizza c/o Eataly Lingotto, via Nizza 230, Torino

Romana, napoletana, con il cornicione alto, con il cornicione basso. Ogni pizza ha la sua anima, la sua storia, il suo sapore e la sua fragranza. Quella di Eataly non fa differenza. Né romana, né napoletana ma “Eataly”, una pizza che si basa su quattro solidi pilastri: filiera, leggerezza, lievitazione e democraticità. Una selezione di materie prime come quella che può garantire Eataly porta all’uso esclusivo di farine biologiche italiane macinate a pietra, pomodoro 100% sardo, olio extravergine di oliva, fiordilatte fresco di giornata, sale integrale raccolto a mano in Francia e basilico italiano dei mercati locali. Insieme creano una base perfetta per accogliere le ricette dell’executive chef Enrico Panero e dell’esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.

Ruràlpizza – Via Mantova 27, Torino

Farine ottenute con macinatura a pietra, tecnica di lievitazione di 24 ore che non prevede in alcun caso l’utilizzo di additivi e coadiuvanti chimici, ingredienti naturali. In questo bel locale ricavato da una ex vetreria, quella della pizza è un’esperienza che colpisce fin dal primo assaggio per leggerezza e sapore, grazie a un impasto incredibilmente soffice e a una selezione di materie prime di alto livello, a partire dai pomodori fino ad arrivare alle burrate fresche, l’ingrediente perfetto per impreziosire ulteriormente una già grande Margherita, per esempio.

Crudo fa la pizza – Via Palazzo di Città 7/D, Torino

Un vero e proprio bistrot di pizze artigianali nel cuore di Torino. Si parte dai tre diversi tipi di impasto – che danno la possibilità agli ospiti di personalizzare la pizza a partire dalla sua anima – e si arriva poi alle materie prime, prodotti selezionati con grande cura in ogni parte d’Italia e sempre da piccoli produttori indipendenti. Il risultato è un menu di 22 ricette tra gourmet, originali e interpretazioni personali dei grandi classici, cui si accompagnano altrettante ricette e prodotti tradizionali della cultura popolare italiana come la farinata in perfetto stile ligure, le friselle salentine, la focaccia romana e quella genovese, immancabilmente accompagnate da eccellenze gastronomiche quali olii, salumi e conserve mediterranee.

Gusto Madre – Via Armando Diaz 2, Alba (CN)

Ecco il consiglio fuori porta che vale il viaggio! Sei impasti diversi, adatti a ogni palato, costituiscono la base. I prodotti di Langa, scelti secondo stagione e rigidi criteri di qualità, sono gli ingredienti. Insieme danno vita alle pizze ideate e realizzate da Fabio Ciriaci, un vero e proprio esperto di lievitati che ha donato alla cucina gourmet tipica della nostra Regione una veste nuova, al tempo stesso ricercata, inedita e alla portata di tutti. Non è un caso che Gusto Madre faccia ogni anno incetta di premi, non ultimo i prestigiosi Tre Spicchi del Gambero Rosso, e che una simile offerta attragga gourmand da ogni dove, curiosi di scoprire come pizza e alta cucina possano dialogare perfettamente.

Altri Post di Menu à Porter