di ROSALBA GRAGLIA
Sono affascinata dalle colline di Langhe, Monferrato e Roero da molto prima che l’Unesco le riconoscesse Patrimonio dell’Umanità.E ho cominciato a scriverne più di trent’anni fa iniziando dalla realtà all’epoca meno conosciuta, il Roero. Che si faceva fatica a separare da un vicino già famoso, quelle Langhe del vino e dei tartufi che si erano definitivamente affrancate delle atmosfere della malora di Fenoglio e stavano diventando meta di viaggiatori e gourmands anche dall’estero. Mentre il Monferrato viveva un po’ defilato, più autentico e meno glamour.
L’Unesco ha unito tutte e tre i territori in un triangolo d’oro del gusto e delle ricchezze storico-paesaggistiche, il che paradossalmente ne ha definite meglio differenze e particolarità, sicchè ognuno oggi vive la propria realtà e la racconta meglio ai visitatori. Cosa mi affascina di questi luoghi? La dolcezza del paesaggio, certo, quelle colline pettinate che disegnano spirali di vigne come labirinti di Escher. I silenzi e le nebbie d’autunno e il risveglio della natura a primavera, i pomeriggi nel cortile di una cascina al sole d’estate e le viti nere che si stagliano sulla neve d’inverno. Banale? Scontato? Nemmeno per sogno. Bisogna venirci per capire come si vive seguendo i ritmi della natura e riscoprendo quel che conta davvero. E di scoperte se ne fanno tante, fra le colline dell’Unesco. Avete mai visto la chiesa di Santa Chiara a Bra, meraviglia rococò nel cuore barocco di una piccola città dove, come racconta Arpino, nei caffè si giocava a carte perdendo anche un’intera vigna? Siete scesi nelle cantine sotterranee di Canelli, sotto le colline care a Pavese, dentro un mondo underground votato al vino (e all’arte, come nelle cantine di Bosca)?
Di tanto in tanto, si materializza una chiesetta campestre dipinta a colori brillanti, non solo la famosa iconica Cappella del Barolo di La Morra ma quelle che David Tremlett, artista inglese che si è innamorato delle colline del vino del Piemonte, ha continuato a trasformare: la “Chiesetta tra le vigne” di Coazzolo, l’ex Oratorio di San Michele a Serravalle, in Alta Langa. C’è tutto questo – e molto altro, non sto neppure a citare i piaceri del gusto e del vino- fra le colline. E ci sono luoghi per soggiornare dove ti vorresti fermare per sempre, reinventando i ritmi di una vita nuova. E non sono soltanto resort strepitosi e segreti, ma anche alberghi da piccolo mondo antico altrove perduti. Ne ho scelti un po’ da segnalare, gli altri tocca scoprirseli da soli: le colline nascondono sempre qualche tesoro.
Via Bava Beccaris 1, Monforte d’Alba (CN)
tel. 0173/78.158
In una villa storica sulla collina di Monforte, un hotel “stile Langa” che ha il fascino di una casa privata di fine ‘700 e confort contemporanei, compresa piscina e limonaia. Era la residenza di villeggiatura del generale Fiorenzo Bava Beccaris (sì, proprio quello che ha represso i moti del 1898 contro l’aumento del prezzo del pane), è stata restaurata con cura e trasformata in hotel di charme. 23 camere tutte diverse, arredi originali, ritrovati in villa o ricercati con pazienza fra aste e antiquari, pavimenti e porte d’epoca, il parco con la galleria delle ortensie e la terrazza panoramica: un’atmosfera d’antan deliziosa.
PALAS CEREQUIO BAROLO CRU RESORT
Borgata Cerequio La Morra (CN)
tel. 0173/50.657
Immaginatevi una microborgata tuffata fra i vigneti Chiarlo, un “palas/palazzo padronale” con 4 suites “del passato” ispirate alle raffinatezze del barocco piemontese, ognuna con il nome di un cru del barolo, area spa wellness privata e affaccio sui vigneti o sulla corte interna e altre 5 suites “del futuro” in stile contemporaneo: anche queste sono dedicate a crus del barolo, ognuna ha la sua spa privata e come “firma” le decorazioni delle stanze sono arricchite da pali di legno recuperati dalle vigne. Aggiugeteci il ristorante d’eccellenza dello chef Damiano Nigro e godetevi il tutto.
Via Montaldino, 19, Montaldo Scarampi (AT)
tel. 0141/1967229
Doveva essere la sua casa, il suo buen retiro. Perché il Profeta, ovvero Anderson Hernanes, una brillante carriera di calciatore, in questa casa del Monferrato voleva viverci ma poi, con l’amico Diego Dequigiovanni, l’ha trasformata in Ca’ del Profeta, un resort di 5 camere design e una piscina a sfioro panoramica sull’anfiteatro di vigne, a creare un senso di continuità con il paesaggio. Pietra e cemento a vista, grandi aperture vetrate sospese sulle colline, design intelligente, materiali naturali. Per sentirsi immersi nel paesaggio, nel verde (e un ristorante speciale, il che non guasta).
Regione Merlini 22, Canelli (AT)
tel.0141/82.25.48
Una cascina del ‘700 immersa nelle vigne e nei noccioleti, fra Langhe e Monferrato. È stato un podere agricolo fino al 2000, poi una ristrutturazione attenta condotta secondo i principi della bioarchitettura e le regole della tradizione piemontese lo ha trasformato in un resort di charme, 9 camere, 1 suite e un miniappartamento, la collina che scivola dolcemente verso la piscina esterna a sfioro e minipiscina coperta e spa allestita nelle cantine del ‘400, volte di mattoni e pareti scavate nella roccia. Più una wine & food experience del territorio
Regione S. Antonio 54, Canelli (AT)
tel.0141/82.28.27
Santo Stefano Belbo, luogo natale di Cesare Pavese fitto di ricordi, è poco lontano, e questo agriturismo fascinoso, fra Canelli e Santo Stefano, in una casa di proprietà della stessa famiglia da generazioni, ha preso il nome di uno dei romanzi dello scrittore. Ricavato da un’antica tipica cascina, offre 6 camere giocate sul tema dei colori- camera rossa, beige, blu, bianca, verde, gialla – con arredi da casa di campagna d’una volta, il salotto per leggere un libro, la colazione del territorio guardando i vigneti e le colline, la piscina d’estate. Piccoli piaceri senza tempo
Via Gavi 87, Novi Ligure (AL)
tel. 0143/31402839
Una grande tenuta tuffata fra i vigneti, la villa padronale da visitare come un museo, ricca di straordinarie collezioni d’arte del XVIII secolo, la cappella, la limonaia diventata museo del vino, il giardino all’italiana, il giardino di frutta ed erbe aromatiche, il giardino d’acqua, il lago con i fiori di loto. E un agriturismo di charme nella cascina storica del ‘600 della tenuta, la Cascina Saula perfettamente restaurata. 12 camere panoramiche sulle colline (la più romantica è quella della Torretta), piscina nella stagione estiva, ristorante tipico, le colazioni con torte e marmellate fatte in casa.
Località Lomellina 26, Gavi (AL)
tel. 0143/642860
Chiamarla locanda è riduttivo: questo agriturismo chic fra le colline del Gavi, in un’azienda agricola biodinamica, è un posto speciale, sede della Fondazione La Raia dedicata ad arte, cultura e territorio. Giardini realizzati su un concept del team Coloco, allievi e collaboratori del celebrato paesaggista Gilles Clément. La Locanda è un tutt’uno con il paesaggio che la circonda, le camere, le suite e gli appartamenti, tutti diversi, sono arredati con armadi piemontesi del Seicento, cassettoni dell’Ottocento insieme a pezzi design contemporaneo, quadri antichi di famiglia e opere contemporanee. Ristorante stellato, mica male.
Via Piazze, Cremolino (AL)
tel. 0143/038045
In un angolo un po’ segreto del Monferrato alessandrino, un recentissimo resort immerso in un paesaggio incantato di vigneti e castelli. L’antica casa colonica dell’800 è stata interamente ricostruita nel rispetto della struttura originaria e trasformata in un boutique hotel legato alla natura e al territorio. Dodici camere e suite, tutte diverse, dedicate alle stagioni le stanze del secondo piano, mentre nell’attico ci sono le stanze Foresta e Mare, e al primo piano e al piano terra le camere Garden circondate da giardini. Spa affacciata sulla vallata, grande piscina esterna riscaldata. E al ristorante sovrintende il celebrato chef Andrea Ribaldone.
LE CASE DEI CONTI DI MIRAFIORE
Villaggio Narrante, Serralunga l’Alba (CN)
tel. 0173/626481
Siete nel cuore della storia sabauda, nella tenuta di Fontanafredda, che rimanda a Vittorio Emanuele II e alla Bella Rosin e al loro figlio Emanuele Alberto. Scegliete voi dove alloggiare: all’ Hotel Le Case dei Conti Mirafiore, 4 stelle affacciato sulle colline, 14 camere dall’arredamento di design italiano, alla Foresteria delle Vigne che sembra uscire da un romanzo dell’800, e prossimamente alla Cascina Galarej in cima alla collina di vigneti, con spa e piscina o alla Cascina La Rosa.In ogni caso vi troverete immersi in un microvillaggio del vino e del verde, la cantina storica, le vigne, passeggerete per il Bosco dei Pensieri…relax assicurato.
Località San Maurizio 39, Santo Stefano Belbo (CN)
tel 0141/841900
Un ex monastero fondato dai monaci cistercensi nel ‘600 oggi hotel di grande charme immerso nel verde del parco, facciata originale in pietra e attorno vigne e ulivi. Camere e suite dai soffitti a volta, pavimenti in legno intarsiato, le storiche cantine e il ristorante stellato Guido da Costigliole. Relax assoluto nella grotta di sale della SPA e nell’hammam DiVino, la piscina esterna circondata dai vigneti del moscato. E il tocco di classe dell’opera Wall drawing for open space di David Tremlett nell’antica cappella, fasce di colore rosso, arancione, giallo ocra, terra, disposte sulle pareti come note su un pentagramma
Piazza Canonico Borgna Don Pietro 9, Verduno (CN)
Tel.0172/ 470125
Tra le colline fra Alba e Cherasco, un castello dalla lunga storia. La costruzione inizia nel ‘500, nel 1739 parte del castello viene ricostruita su disegno di Juvarra, e nel 1838, lo acquista il re Carlo Alberto, che affida la direzione di tenuta e cantine al generale Staglieno, famoso enologo, uno degli “inventori” del Barolo. Poi agli inizi del ‘900 lo acquisisce la famiglia Burlotto, che ne fa un albergo. Bella emozione dormire nell’ala settentesca juvarriana, o nella Castalderia, affacciata sul giardino, e nella Foresteria, nell’antica casa colonica, degustare i vini della tenuta, passeggiare fra i vigneti e cenare nella sala storica. Il tutto a prezzi piacevolmente accessibili.
Località Case Sparse 127, Canale (CN)
0173.970388
E per finire, torno al primo amore, il Roero. Villa Tiboldi è un agriturismo che le guide etichettano come country-chic. Affascina la posizione, incantevole: immersa nei vigneti, davanti un panorama infinito. Era una cascina di campagna del ‘700, agli inizi del ‘900 è diventata la casa di vacanze di una famiglia genovese, e sono arrivati il giardino, i tocchi liberty. Oggi è di proprietà dell’azienda vinicola Malvirà che sta proprio sotto (cantine grandiose da visitare) ed è rimasta proprio una casa di vacanze: 10 camere, la piscina, il ristorante. tutto accogliente, senza eccessi: Roero style.