di CORRADO LARONGA
Domenica 12 novembre non è stato solo il giorno in cui sono cominciate le Nitto ATP Finals, ma anche un appuntamento speciale per cinque grandi cuochi, che si sono ritrovati a Torino per preparare una cena molto particolare. Si chiama Menu a 10 Mani, ed è un appuntamento che si ripete ogni anno in occasione di eventi importanti e che ha un filo conduttore dei più gustosi: ogni chef, scelto tra i migliori protagonisti della scena gastronomica italiana, prepara un piatto per comporre un menu che va dall’antipasto al dolce.
Quest’anno, l’appuntamento era di quelli memorabili, ma facciamo un passo indietro. Da quando Torino ospita le Nitto ATP Finals, l’agenzia di eventi To Be, in collaborazione con Lavazza Eventi, organizza una settimana di appuntamenti serali strettamente legati all’enogastronomia. Gli ospiti possono seguire i match sui grandi schermi mentre partecipano a cene placée, degustazioni, cocktail show e standing dinner alla Centrale Nuvola Lavazza, una ex centrale elettrica oggi convertita dal gruppo in un’elegante location post-industrial adibita a spazio eventi.
Il primo degli appuntamenti che tradizionalmente apre la settimana delle Nitto ATP Finals è proprio il Menu a 10 Mani, che dallo scorso anno è dedicato a un grande protagonista dell’enogastronomia internazionale: Giorgio Grigliatti. Con il suo infaticabile lavoro, che oggi definiremmo “di networking”, e la sua straordinaria cultura, Grigliatti ha scritto pagine indelebili della cucina italiana e mondiale, creando connessioni tra gli chef, promuovendo stili di cucina innovativi e contribuendo a portare al successo tanti ristoratori che, ancora oggi, lo considerano un mentore, un padre gastronomico e soprattutto un amico.
GLI CHEF DEL MENU A 10 MANI PER LE NITTO ATP FINALS
C’era anche lui a questa edizione del Menu a 10 Mani, una cena di gala al quale hanno preso parte in totale ben 6 stelle Michelin. C’erano le due di Pino Cuttaia del ristorante La Madia (Catania), che ha preparato il suo Falso magro di Seppia e Tartufo Bianco d’Alba, e altre due stelle di Nicola Portinari, del ristorante La Peca (Lonigo, provincia di Vicenza), che ha portato Boom di Calamaretto e ricotta fermentata al finocchietto. A preparare l’antipasto è stato invece Matteo Baronetto, del ristorante torinese Del Cambio (1 stella Michelin), che ha aperto le danze con “Salmone e Coniglio”, un piatto che ha da poco compiuto 10 anni e che, quando fu presentato la prima volta, contribuì a dimostrare il coraggio di un giovane chef che oggi brilla nel firmamento dei grandi. Un’altra stella, recentissima, per il ristorante Nazionale di Vernante, con lo chef Fabio Ingallinera che si è esibito in una rivisitazione di un grande classico come la Fassona Salmistrata con senape, miele e rape. Chiude il dream Team Luigi Taglienti, che dal suo ristorante Io Luigi Taglienti a Piacenza ha portato un risotto Acquerello bianco parmigiana con salsa avorio e caffè. A curare il dessert è stato infine Fabrizio Racca, pastry chef torinese, che ha presentato Crema alla vaniglia, croccante di avena e melograno.
Durante la cena, un ospite d’eccezione ha voluto salutare Giorgio Grigliatti: il superchef Massimo Bottura di Osteria Francescana, più volte miglior ristorante al mondo nella classifica dei 50th Best Restaurant e tre stelle Michelin, ha fatto il suo ingresso e ha coinvolto gli ospiti della serata con il racconto degli esordi della sua carriera straordinaria e il ruolo fondamentale che in essa ha avuto lo stesso Grigliatti.
A salutare con un video messaggio il grande gourmand torinese, un’altra parata di stelle: Enrico Crippa, Mauro Uliassi, Martin Barasetegui, Moreno Cedroni, Ciccio Sultano, Ugo Alciati, Claudio Vicina e Davide Scabin.
COSA SI È MANGIATO AL MENU A 10 MANI PER LE NITTO ATP FINALS