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L’Antica Focacceria San Francesco arriva a Torino

Se solo avesse potuto assaggiare tutte le specialità della Focacceria a lui intitolata, è probabile che San Francesco in persona le avrebbe dedicato un’ode simile a celeberrimo Cantico delle Creature. Un Cantico della Cucina Siciliana, per esempio.

Si perdoni l’attacco irriverente, ma qualcosa di mistico nella cucina della Focacceria San Francesco c’è fin dal lontano 1834, quando Salvatore Alaimo, dopo 25 anni passati come maestro di cucina al servizio dei Principi di Cattolica, aprì il suo tempietto di cucina popolare nella cappella sconsacrata di un antico palazzo nel cuore di Palermo.

E non è finita qui: in ossequio al culto del suo ispiratore, la Focacceria San Francesco si distinse fin da subito per essere un luogo dove chiunque poteva permettersi di andare a mangiare, anche piatti di un certo livello. Dal 1851, per esempio, alla classica focaccia viene affiancata la “focaccia maritata”, una creazione di Alaimo per consentire anche alla povera gente di mangiare carne: un taglio economico, ma cucinato in modo raffinato.

E così Garibaldi, che aveva capito che unificare l’Italia a pancia vuota non era un’opzione praticabile, nel 1860 si fermò a Palermo, accampandosi proprio nella piazza della Focacceria, che frequentò quotidianamente per almeno una decina di giorni prima di partire alla volta di Quarto.

Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, illustri scrittori come Giuseppe Pirandello e Leonardo Sciascia, e artisti del calibro di Renato Guttuso fanno della Focacceria San Francesco il loro ritrovo prediletto, trasformandola de facto in una sorta di caffè letterario un po’ più goloso della media, considerando che proprio in quegli anni il menu si arricchisce di deliziose pietanze, presenti ancora oggi: arancine, panelle e sarde a beccafico, solo per citarne alcune.

Il 1900 è il secolo della consacrazione: l’ormai Antica Focacceria San Francesco è un’istituzione in città, frequentata da personaggi di spicco della vita artistica, sportiva e addirittura politica del Paese. L’anno della svolta è però il 1984, quando Vincenzo e Fabio Conticello, ultimi eredi del fondatore Salvatore Alaimo, prendono in mano la gestione della focacceria con un progetto: portare l’azienda di famiglia al di fuori della Sicilia, aprendo punti vendita in tutta Italia ed anche all’estero, dove l’insegna è conosciuta già da decenni.

Così, dal 2009 nascono numerosi punti vendita a Milano, Roma, Trieste e, nel 2022, l’Antica Focacceria San Francesco arriverà anche a Torino.

La data ufficiale ancora non c’è, ma quello che sicuramente ci sarà sono le specialità tipiche, quelle che hanno reso la Focacceria famosa in tutto il mondo. Oltre ai già citati arancini e panelle, troveremo gli sfinciuni, una morbida pizza in teglia, tipicamente palermitana, condita una salsa ripassata in padella, a base di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e scaglie di Caciocavallo, e ancora il Pani ca’ meusa, una pagnotta al sesamo, farcita da pezzetti di milza di vitello soffritta; a volte viene aggiunto caciocavallo grattugiato o ricotta. E poi ancora, tanti tipi di pasta come quella con le sarde, protagoniste anche delle famose Sarde al beccafico, e non mancheranno, naturalmente, i dolci.

Ebbene, cominciate la dieta, che qui c’è da fare spazio!

 

 

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