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Felice a Testaccio apre a Torino

Siamo nello storico quartiere Testaccio a Roma, è il 1936. Felice Trivelloni apre una trattoria verace, che propone piatti della tradizione romana fatti secondo le ricette che la sua famiglia si tramanda da generazioni. Nel giro di breve tempo, Felice a Testaccio diventa famoso per la sua cucina fatta solo di materie prime ottime e piatti della tradizione. La fama si sparge prima nel quartiere e poi in tutta la città. I romani ci vanno per gustare tutti i primi più golosi della loro tradizione: carbonara, amatriciana, gricia, cacio & pepe e gli spaghetti alla Felice, diventati nel tempo iconici con il loro mix di pomodorini, basilico, menta, origano, timo, maggiorana e ricotta salata. Non sono da meno i secondi, tra abbacchio al forno, saltimbocca alla romana e fettine panate accompagnate da carciofi, asparagi, puntarelle e chi più ne ha più ne metta.

Dopo Felice, il testimone passa al figlio Franco, che rinnova il locale ammodernando gli spazi, mantenendo in cucina lo stesso menu e la stessa qualità di sempre. Ogni portata continua a essere un inno alla bontà e alla genuinità, capace di trasportare i commensali tra le strade più popolari della Capitale, alla scoperta dei piatti che l’hanno resa famosa nel mondo.

Gli anni 2000 rappresentano l’evoluzione del format, che apre anche a Milano (2017) e adesso a Torino, nel cuore della città, in via Pietro Micca 17, sempre con lo storico nome Felice a Testaccio.

Gli interni richiamano le atmosfere delle origini, ingentilite e rese più eleganti, come si conviene a una trattoria ormai diventata “gourmet”. Novità rispetto alle altre sedi è una sala segreta, nascosta dietro una parete di bottiglie di vino, con una capacità di 14 coperti.

I sapori autentici della tradizione romana ci sono tutti e anche i suoi riti, come per esempio l’ormai celebre mantecatura dei tonnarelli cacio & pepe al tavolo, diventata irrinunciabile. I fornitori sono gli stessi che servono la sede storica di Roma e quella di Milano, a garanzia del rispetto dei gusti della tradizione e delle origini.

Anche la cantina dice la sua, con una selezione di vini che celebrano il territorio italiano con referenze provenienti da tutte le regioni dello Stivale. 

 

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