di ANASTASIA OSSOLA
L’attenzione e la cura ai minimi dettagli sono, secondo noi, il vero punto di forza del ristorante Opera.
La cucina a vista, sempre ordinata e coordinata, permette a chiunque di appurare la minuziosità e la puntigliosità con la quale i piatti vengono preparati. Una piccola finestrella all’ingresso ci fa intravedere lo chef Stefano Sforza mentre, con la precisione di un chirurgo, va a disporre dei petali di fiore per ultimare un piatto.
L’accoglienza è calda, ma molto formale ed elegante.
Nel farci accomodare al nostro tavolo ci viene chiesto se gradissimo dell’acqua e, tocco di stile, se avessimo preferenze tra due diverse alternative. Non a caso, sono “Ingegno e creatività” i due attributi che loro stessi scelgono per raccontarsi.
Quella di Opera è una cucina dai mille colori e ricca di sapori, perché la filosofia dello chef Sforza è quella di una cucina essenziale ma che sprigioni tutto il gusto che solo una materia prima di qualità sa donare.
Due menù degustazione e la scelta libera dei piatti in carta compongono la proposta di questo ristorante, che cambia ogni 3/4 mesi per seguire costantemente la stagionalità degli ingredienti.
Uno dei due menù è vegetariano, incentrato su una tipologia di verdura in varie declinazioni e che viene combinata ogni volta con una spezia diversa.
Quello attuale, è dedicato all’Asparago in 6 forme differenti.
MENÙ “ASPARAGO”
Ogni piatto è un’esplosione di gusti e di colori, un piacere quindi non solo per il palato ma anche e soprattutto per gli occhi.
Un esempio?
“Bottoncino, asparago di mare, fiori di pisello”, la terza proposta del percorso, dove un bottoncino di pasta fresca all’uovo farcito con asparago di mare e asparago grigliato, viene completato da un brodo dal colore blu scuro, dovuto ai fiori di pisello.
Se ancora non ci credete, godetevi questo reportage fotografico.
[foto 1: Avocado, rapa, peperoncino]
[foto 2: Asparago selvatico, rucola, nigella]
[Bottoncino, asparago di mare, fiori di pisello]
[Pappardella, asparago verde, senape]
[Asparago bianco, uovo, vaniglia]
[Asparago, fragole, anice stellato]
Ma è anche tutto il contorno a fare davvero la differenza.
Dall’amuse bouche, composto da un royale di cavolo viola, una tartelletta con trota, zucchina e menta, un assoluto di parmigiano, una tapenade di olive taggiasche ricoperta da cioccolato bianco e una spuma di piselli a sormontare un tuorlo montato e un’ananas cotta nel barbecue.
[Amuse Bouche]
Passando per il pane lievitato 20 ore, realizzato con 3 tipologie di farine biologiche e macinate a pietra di un piccolo mulino del cuneese accompagnato ad un burro di campagna montato con lime e completato da sale nero.
[Il pane]
Fino ad arrivare alla piccola pasticceria, anch’essa trionfante di gusto nonostante le dimensioni.
[Piccola Pasticceria]