di ANASTASIA OSSOLA
Se passeggiando per Torino, in Via della Misericordia, vi capiterà di sentire un profumo di pesto, fermatevi: siete da Recina, nel posto giusto per gustare la perfetta cucina ligure.
Davanti a voi, una porta (proprio come quella dei ristoranti di una volta) riporta sul vetro la scritta “Ristorante”.
Se entrate, vi ritroverete immersi in un posticino che sa di casa, ma con dei tocchi di modernità che non passano di certo inosservati.
Il menu, ricco al punto giusto, sa proprio di Liguria con proposte 100% regionali.
Il servizio del pane, si arricchisce di focaccia, in accompagnamento ad un pesto incredibilmente buono e profumato. Per iniziare o “per comensâ”, come si dice in dialetto, troviamo piccoli assaggi come la panissa, i taco di brandacujun e salsa al prezzemolo, le focaccette di Megli ripiene di stracchino.
Tre sono le focacce di Recina, che nella tradizione della cucina ligure, anche a Torino, non possono mancare. Come l’originale focaccia di Recco, sono sottili e senza lievito. Nel menu ci sono Classica, al pesto e pizzata ma credetemi, una non vi basterà.
Tra i primi, degno di nota è lo “gnocco” al pesto. Un unico gnocco di patate, grande, ripieno di pesto e condito con patate e fagiolini. Ma immancabili anche i “Mandilli de Sea” verdi e bianchi al pesto che, per chi non conosce il dialetto genovese, vengono tradotti con “fazzoletti di seta”: fogli di pasta talmente sottili da ricordare proprio dei fazzoletti di seta.
Anche i secondi non lasciano spazio ad altre regioni, cappon magro, pescato o coniglio alla ligure e filetto all’uccelletto, tutto perfettamente tipico.
In conclusione, i dolci coronano alla perfezione una cena eccezionale. Frutta fresca con gelato alla prescinsêua, una vera scoperta. Tiramisù con focaccia secca, omaggio alla colazione ligure. Panna cotta di pinoli con crumble di cacao, wow wow e ancora wow. Del resto, la proprietà è quella di Gaudenzio, uno dei bistrot migliori della città, quindi la qualità è assicurata.
Insomma, l’aria di mare è arrivata in città grazie a Giorgio Cotti, già chef del ristorante Gaudenzio Vino e Cucina. Ora non vi tocca altro che andarli a trovare!
Ecco cosa abbiamo mangiato: