di ANASTASIA OSSOLA
È una storia d’amore quella tra Patrizia Cappellaro e Andrea Larossa, “Patty” e “Chef” per i più intimi.
Un amore che mi ha colpito dalla prima volta in cui li ho visti e che è evidente agli occhi di tutti, soprattutto al ristorante, dove si dividono perfettamente tra cucina e sala.
A coronare questa sinergia è stata la stella Michelin ottenuta nel 2017, dopo soli due anni dall’apertura, che ha segnato un vero e proprio riconoscimento all’impegno e alla passione che hanno.
La cucina di Chef è di sostanza. Dimenticatevi i sapori accennati e godetevi i gusti, quelli veri, decisi e marcati, ma sempre rispettosi gli uni degli altri. Ecco infatti che la gorgonzola sopra quello scampo scottato non lo va a coprire, ma ad esaltare, creando un gioco di acidità e dolcezza completato poi dal carattere della crema di mango.
Ció che non manca mai è la nota dolce, principale caratteristica della cucina di Chef Andrea Larossa.
I menù degustazione sono 3: uno dedicato alla tradizione piemontese, grazie al quale potrete assaggiare i loro “Plin in aria di Alba”, più grandi dei classici, con una sfoglia ai 30 tuorli e un ripieno di 3 arrosti. Mantecati poi con un ristretto di manzo e del burro francese e serviti su un cuscino aromatico, riempito con i sentori tipici di Alba, che man mano si sgonfia rilanciando i profumi di fava di cacao e nocciole: quelli della più famosa fabbrica dolciaria del territorio.
Il secondo menu prende invece il nome di Espressioni, ed è quello che abbiamo scelto per il nostro percorso. Si compone di tre antipasti, una portata principale, un secondo e un dolce. Una vera e propria evoluzione, che parte dallo scampo e termina con il piccione ma senza dimenticar per strada quello stravolgente spaghetto “tonno e cipolla”, mantecato con una melassa di cipolla, della polvere di buccia di cipolla e del tonno essiccato katsuobushi.
A lasciarci stupiti però non sono stati solo i piatti proposti, ma anche tutto ciò che compone il contorno. In primis il servizio del pane che, credetemi, non ho mai visto così abbondante da nessun’altra parte. Tutto perfettamente curato, dai grissini, alle focaccine di cui una preparata con l’olio evo e una al burro, con 8 grammi di puro amore.
Si termina poi con la piccola pasticceria, che di piccolo ha forse solo le dimensioni, perché si compone di un ricco carrello che ricorda il bancone di una pasticceria, dal quale poter scegliere ciò che più si preferisce.
Posso quindi consigliarvi vivamente di andarli a trovare e di farvi coccolare per una cena, nel frattempo preparatevi a vedere i piatti del nostro percorso.