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Ecco quali e quanti sono i ristoranti stellati Michelin di Torino

di CORRADO LARONGA

Quali e quanti sono i ristoranti stellati Michelin di Torino? In questo articolo ve li raccontiamo tutti.

 

ANDREA LAROSSA

RISTORANTI STELLATI MICHELIN TORINO

Andrea e Patrizia Larossa dopo 8 anni ad Alba avevano voglia di nuove sfide. Lo scorso anno si sono quindi trasferiti a Torino, dove hanno riconfermato la stella Michelin nel novembre 2022. La nuova sala, incorniciata da muri bianchi e ottanio, appare scintillante. Sui tavoli, il tovagliato candido fa da sfondo a una mise en place elegante e moderna, dove a dominare sono i toni dell’oro e, naturalmente, del bianco. I piatti sono una summa della filosofia di Andrea Larossa: grande tecnica – ulteriormente affinata dai tempi di Alba, specialmente nelle cotture – sperimentazione negli abbinamenti, ricerca sull’ingrediente e, soprattutto, tanta golosità, da sempre il suo tratto distintivo in cucina.

 

CANNAVACCIUOLO BISTROT TORINO

RISTORANTI STELLATI MICHELIN TORINO

Nelle proposte di Emin Haziri, resident chef del Cannavacciuolo Bistrot Torino, troviamo una tecnica eccellente, capace di esaltare anche la materia prima più semplice, e una fantasia che mette sempre in primo piano il gusto senza dimenticare l’occhio. Nel pesce (che lo chef ama particolarmente), ma anche nella carne e nei primi, la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di veramente goloso è suggerita già solo dai profumi. La sala si distingue per il consueto mix di eleganza e informalità. L’attenzione al dettaglio tipica dei ristoranti stellati c’è tutta, ma una battuta con le ragazze e i ragazzi che si occupano dei tavoli si scambia sempre volentieri, senza timore di risultare inopportuni. Anche questo contribuisce a rendere una cena un’esperienza in cui si viene coccolati dall’inizio alla fine.

CARIGNANO

Ci troviamo all’interno del Grand Hotel Sitea di via Carlo Alberto, un hotel con oltre 90 anni di storia che, come accade per le realtà più belle, è sempre stato gestito da una sola famiglia di imprenditori, arrivata ormai alla quarta generazione: i Buratti. Gioiello dentro il gioiello è il Ristorante Carignano, con il suo Chef Davide Scabin, uno dei locali che meglio rappresenta l’art de vivre torinese grazie a un ambiente raffinato ed elegante e a un menu gourmet che si fa riconoscere per gusto e bellezza.

CASA VICINA

RISTORANTI STELLATI MICHELIN TORINO

120 anni nel 2022 per il ristorante della famiglia Vicina, un traguardo che chef Claudio ha deciso di celebrare regalando ai suoi clienti un menu celebrativo e un nuovo piatto: Il Bollito Fritto. Ai fornelli, non è solo: ad occuparsi dei dessert è la pastry chef Anna Mastroianni, sua moglie, e con loro c’è la figlia Silvia, il marito di lei Alessandro e il sous chef Giuseppe. La sala, invece, è il regno di Stefano Vicina, con l’altra figlia di Claudio e Anna, Laura e suo marito Stefano. Tutti insieme rappresentano una tradizione che prosegue con successo dal 1902 e che accompagna i buongustai di Torino alla scoperta della cucina del Territorio nella sua versione più contemporanea.

 

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RISTORANTI STELLATI MICHELIN TORINO

 

Benvenuti sul palcoscenico più colorato di Torino, dove i sapori italiani incontrano la forma spagnola delle tapas e tutto è pensato per divertire con la cucina. “La felicità è reale soltanto se condivisa”, diceva un famoso esploratore del secolo scorso, e qui, alla corte di Federico Zanasi, la condivisione è il minimo comune denominatore dell’esperienza, giacché ogni pietanza arriva al tavolo per essere posizionata in mezzo ai commensali ed essere, per l’appunto, condivisa. Le proposte sono racchiuse in tre menu degustazione di cui il più completo è senza dubbio il Gran Festival, che parte da un piatto iconico di Ferran Adrià (ideatore del concept), l’Oliva sferica “El Bulli”, e attraversa stili e ingredienti tipici della cucina mediterranea.

 

DEL CAMBIO

RISTORANTI STELLATI MICHELIN TORINO

Come si razionalizza l’improvvisazione? Chiedetelo a Matteo Baronetto che descrive la sua filosofia di cucina proprio come “Improvvisazione Ragionata” declinata, negli ultimi anni, nella riflessione delle “Similitudini” tra gli ingredienti. Un percorso che parte dal prodotto e dal modo in cui veniva lavorato e servito in passato per arrivare, oggi, a una forma del tutto nuova. La piazza che ospita la struttura è tra le più eleganti e storiche di Torino, ma è quando si varca la soglia che avviene la magia. Gli affreschi e gli arredi d’epoca caratterizzano la Sala Risorgimento, la più rappresentativa e famosa, mentre accanto, sotto le volte originali del XVIII secolo sorge la Sala Pistoletto, intitolata all’artista che ne anima l’architettura.

 

MAGORABIN

Se lo chiamano Mago, un motivo ci sarà. E non è solo perché il suo ristorante si chiama Magorabin, ma soprattutto perché Marcello Trentini in cucina fa davvero le magie. Non parliamo solo di tecnica, ma anche e soprattutto di confini, quelli che ama abbattere nella scelta degli ingredienti e nelle ispirazioni per le sue ricette. Il Mago è un’esplosione di estro e sapere gastronomico, tanto che ogni piatto è frutto di studi incessanti e di materie prime che finiscono sempre per trovarsi al posto giusto una volta messe in tavola. Non è un caso che la sua filosofia possa riassumersi nell’espressione “Territorio globale”, perché non esiste un solo luogo al mondo incapace di ispirare un creativo, qualunque sia la disciplina in cui opera, cucina compresa.

 

PIANO35

Il ristorante più alto d’Italia emoziona ancora prima di entrarci, perché la prima cosa che appare uscendo dall’ascensore al trentacinquesimo piano del Grattacielo Sanpaolo è a una vista su Torino che non ha eguali. Poi si entra e si comincia l’esperienza. In cucina c’è Christian Balzo, che sotto la supervisione di Marco Sacco propone una cucina contemporanea che attinge sia alla grande varietà dei pesci di lago, sia alle ricette internazionali. C’è tanta tradizione italiana in un menu rivisitato secondo i canoni della grande ristorazione stellata e secondo l’estro di Christian Balzo. Interessante anche la proposta del pranzo, una formula bistrot che permette di scegliere dalla carta piatti singoli o percorsi degustazione.

 

SPAZIO7

Antonio Romano, classe 1993 e chef di Spazio7 da buon allievo di Heinz Beck considera l’eleganza e il gusto la base di ogni piatto, senza che questo tolga niente alla costante attenzione per l’ingrediente e per la qualità della materia prima. Dai più grandi ha appreso i segreti dell’arte gastronomica, ma Romano nel corso degli anni si è formato una solida identità che attinge tanto da ciò che è già stato fatto, quanto da ciò che le nuove tecnologie in cucina e le nuove tendenze permettono di fare. All’attenzione verso stagionalità e territorio abbina elementi presi in prestito dalla cucina internazionale, e al rigore delle composizioni nel piatto, unisce tecniche innovative, come quella della stampante 3D per la creazione degli stampi che lui stesso disegna in digitale.

 

UNFORGETTABLE

Unforgettable ci ha colto alla sprovvista. Di nuovo. La prima volta l’ha fatto aprendo senza avere i tavoli in sala, perché l’esperienza qui si fa 10 alla volta e rigorosamente al bancone, con Christian Mandura che cucina in diretta. La seconda volta l’ha fatto prendendosi la stella Michelin, e la cosa non ci ha sorpreso perché non se la meritasse, ma perché non pensavamo che questo progetto così innovativo sarebbe stato compreso in così poco tempo. E invece, la “rossa” ha accolto nel gotha della ristorazione italiana il progetto del “vegetale al centro” di Mandura, che da Unforgettable sovverte il concetto di “contorno” conferendo ai vegetali il ruolo di protagonista e alle proteine il ruolo di accompagnamento. E lo fa con il suo stile: creativo, concreto, a tratti impulsivo e sempre d’impatto.

 

VINTAGE 1997

Il Vintage è la stella più antica di Torino, ma non immaginatevi un ristorante fossilizzato in un tipo di cucina altrettanto antica, perché sarebbe un errore imperdonabile. La tradizione piemontese non è mai stata messa in discussione qui, su quello siamo d’accordo, ma il modo in cui viene approcciata e soprattutto accompagnata è tutto fuorché noioso. Ben lo testimonia il menu Luna Park, una carrellata di piatti mediterranei d’ispirazione contemporanea presentati in modo fresco e divertente, tra carni, pesce e verdure. La carta rappresenta quindi molto bene il territorio italiano e cerca di soddisfare qualsiasi necessità, tra cui quella vegana, protagonista di un menu degustazione disponibile a pranzo così come accade per le carni e il pesce.

 

Scopri di più sui ristoranti stellati Michelin di Torino e del Piemonte.

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